venerdì 22 febbraio 2008

VIII Favola

Suonava una vecchia chitarra color ciliegia su un palco di assi marce sporche di alcol e vomito.
Era bellissima.
Ma di una bellezza non volgare o sporca, no, ma di una semplicità unica, pura.
A vederla desideravi prenderla nel palmo di una mano, e, proteggendola con l'altra, portarla in un luogo sicuro - esiste un luogo sicuro? - e lì contemplarla senza mai toccarla o sfiorarla per il resto dei tuoi giorni in uno stato infinito di malinconia felice...

IX Riflesso

"Ma, tanto per capirci, cosa è esattamente un barabicchio?"
"Io che ne so, le storie le racconto, mica le invento..."

mercoledì 20 febbraio 2008

XI Delirio

Gippy giocherella contento nel prato davanti a casa quando, all'improvviso, gli compare davanti un buffo ometto con uno strano cappello e dei guanti gialli.
"Ciao" dice Gippy.
":)" risponde il buffo ometto.
"Scusa?"
":)"
"Ah, mi pareva... Noto una certa incomunicabilità fra me, che sono un cane, e tu, buffo ometto con uno strano cappello e i guanti gialli"
":I"
"Cos'è, ti sarai mica offeso?"
":)"
"Comincio leggermente a sentirmi preso per il culo"
":P"
"Giuro che se non la smetti ti salto alla gola e ti uccido"
":("
"Guarda che lo faccio..."
":O"
"..."
Gippy salta alla gola del buffo ometto, ma costui alza il braccio sinistro in difesa e Gippy pensa "Mòh che faccio?" e azzanna il braccio.
Si sente un rumore come di lamiera pestata e, mentre il cane stringe forte il braccio, ZAC ZAC, un vecchio rasoio da barba sgozza il povero Gippy che cade per terra in un mare di sangue.
Il buffo ometto guarda il cane agonizzare per terra, toglie il pezzo di una vecchia grondaia che ha raccolto poco prima dalla manica della giacca e sussurra: ":b...".

Chi ha orecchie per intendere intenda...

sabato 16 febbraio 2008

X Delirio

Il delirio si impossessò di lui il quarto giorno.
Prese una moneta da 5 pence e si mise a giocherellare facendola passare da un dito all'altro.
Prima fra l'indice e il medio, poi fra il medio e l'anulare, infine fra l'anulare e il mignolo e di nuovo da capo.
Quando l'elefante entrò nella stanza tutto ciò che pensò e poi disse, dopo alcuni secondi che il pensiero gli rimbalzava nella testa, fù: "Vè vè un aeroplano!!"
Poi, soddisfatto del suo pensiero, si accovacciò per terra e chiuse gli occhi.

sabato 9 febbraio 2008

VIII Riflesso


"Vedi, io penso sia una cosa tipo... mmh... hai presente appena prima di addormentarti, tutti quei pensieri scollegati che si fanno, senza ne capo ne coda?
Beh, a volte finisci nel bel mezzo di discussioni immaginarie, e tu vedi solo questa persona che parla senza dire nulla, cioè, stà parlando, STATE parlando, parole e frasi di senso compiuto escono dalla tua e dalla sua bocca, solo che non riesci ad afferrarne il senso, capisci?
A volte capita anche che tu faccia una domanda di cui non conosci la risposta, di cui VUOI sapere la risposta, e l'altro ti risponde, ma davvero, NON RIESCI ad afferrare il senso di cio che dice.
Ma a te interessa DAVVERO tutto quello, ci sei fin qui?, vuoi DAVVERO sapere la risposta a quella domanda, ed è allora che succede, che ti concentri così tanto, vuoi COSI' TANTO quella risposta, che ti svegli, e realizzi che QUELLA risposta non arriverà MAI, o almeno non da quel sogno, perche è il TUO cervello che ha prodotto tutto questo, e se TU non sai la risposta neanche il tuo SOGNO la può conoscere..."

"E' tutta una questione di luce. Vedi, da qui sembra neve."

VII Riflesso

"Ci ho riflettuto su parecchio, ultimamente" disse spegnendo una marlboro in un bicchiere semivuoto di bourbon.
"Penso sia stata tutta colpa dell'eclissi lunare".

sabato 2 febbraio 2008

IX Delirio

C'era una volta un bambino di nome Lucy, "dalla dubbia sessualità!" direte voi, "ebbene si" risponderò io quando ne avrò voglia, ma per il momento un "No, zitti!" è tutto quello che riceverete.
"Tu e quale esercito?" rispose la madre la prima volta che Lucy le chiese se poteva comprare un motorino.
Abbattuto da quella risposta per niente piacevole e quantomeno fuoriluogo, Lucy prese carta e penna e, buttata via la carta, si infilò la penna nel braccio e provò a volare.
Per fortuna abitava al piano terra così la madre lo prese a sberle cosi forte che le uscì il sangue dal naso (a lei, non a lui) (lo so che c'era scritto LE usci il sange dal naso, ma nn si sa mai...), il sangue fu assorbito dal piano terra e nacquerò delle stupende orchidee viola.
Nel frattempo un picchio che da grande voleva fare il pompiere depose le uova (non le sue, quelle che aveva preso al supermarket in sconto) su un albero nel giardino di Lucy, poi se ne andò a fare shopping da Denny Rose.
I maiali mangiarono i fiori e le uova, ma quest'ultime si schiusero all'interno delle pancie dei maiali e nacquero favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh!, pesciolini rossi e daltonici, draghi con un complesso di senilità e anche un simpatico cagnolino di nome Gippy.
"Ciao Gippy" disse la volpe infuocata un attimo prima che l'uomo del kung-fu la prendesse a calci nel culo per provare a spegnerla.
"Cavalcheremo stanotte!" disse l'oliva nel martini, "cavalcheremo cavalli fantasma...", poi morì, infilzata da uno stuzzicadenti che portava in testa una bandierina boliviana per niente fashion.

A chi indovinerà titolo della canzone, nome del gruppo e nome dell'album in cui questo gruppo ha messo questa canzone, insomma, chi indovinerà cosa stavo ascoltando mentre ho concepito questa porcata atroce, in omaggio un leccalecca che quando finisce dal bastoncino escono pesci che mangiano il cervello e un palloncino di Kermit la rana che beve una cedrata tassoni.